Descrizione

Le attività oggetto dell’incarico sono state:

  • ricostruzione del modello di offerta del TPL del bacino di Arezzo da fonte DataBase Gaia e grafo regionale;
  • ipotesi di riorganizzazione della rete urbana di Arezzo;
  • ipotesi di riorganizzazione delle rete extraurbana distinta per aree: Valdichiana, Valtiberina, Casentino, Valdarno;
  • ipotesi di riorganizzazione dei collegamenti con Siena.

Rete urbana di Arezzo
Criticità:

  • basse velocità commerciali;
  • percorsi delle linee urbane e suburbane eccessivamente lunghi;
  • sovrapposizione di percorsi senza rifasamenti tra linee nelle tratte comuni;
  • orari non cadenzati;
  • servizio diffuso (capillarità) ma di bassa qualità (mezzi e puntualità).

Strategie di intervento:

  • creazioni di linee circolari a servizio delle aree centrali e dei principali poli di attrazione ad alta frequenza;
  • linee urbane e suburbane in adduzione alle rete ad alta frequenza delle aree centrali;
  • riduzione delle lunghezza e delle sovrapposizioni delle linee suburbane, “taglio” delle linee nelle aree centrali (Stazioni e/o Guido Monaco) senza prevedere linee diametrali;
  • introduzione del cadenzamento come criterio base su tutte le linee (almeno ai 30’ nelle ore di punta);
  • sostituzione del servizio urbano convenzionale con servizi a chiamata o con linee di tipo extraurbano nelle tratte periferiche;
  • ottimizzazione dell’intermodalità:
    • linee ad alta frequenza a servizio dei parcheggi destinati al P&R verso il Centro Storico;
    • Integrazione con la rete ferroviaria sia regionale che nazionale prevedendo per tutte le linee il passaggio alla stazione .

Il progetto del trasporto pubblico in ambito extraurbano prevedeva la quantificazione dei servizi con la definizione dello schema di rete. Il principale criterio progettuale è stato quello dell’istituzione dei nodi di interscambio gomma-gomma e gomma-ferro.